Ristrutturazione? Occhio all’amianto. Tutto quello che c’è da sapere sulla bonifica

L’amianto o asbesto è un minerale naturale di aspetto fibroso ampiamente diffuso ed utilizzato in Italia, nel passato, grazie alle sue peculiarità tecniche, fonoassorbenti e come isolante, molto apprezzate in ambito edile.

Fino al momento in cui si è scoperto che l’inalazione delle sue fibre erano causa di gravi patologie, così, con L.257/1992, e successive modifiche, ne è stato praticamente messo al bando l’utilizzo attraverso severe limitazioni del suo uso.

Nonostante tutto, l’amianto oggi risulta essere ancora presente in quantità elevate all’interno delle costruzioni dell’intero Paese: molti edifici presentano infatti coperture in amianto e all’interno di essi, vi sono ancora interi sistemi e manufatti, come guarnizioni, tubazioni, cassoni e cappe realizzati con il suo altrettanto pericoloso derivato, l’eternit.

Il risanamento completo, attraverso una bonifica, richiederà molto tempo ancora ma, con le ristrutturazioni delle abitazioni, si possono raggiungere risultati importanti per eliminare definitivamente il pericoloso minerale dalle case.

Piano Nazionale Amianto: la mappatura dell’amianto

Con L. 93/2001 il Mite (Ministero della Transizione Ecologica) insieme alle regioni e alle province autonome ha assunto il compito di segnalare la presenza di amianto sul territorio italiano attraverso il Piano Nazionale Amianto, realizzando una vera e propria mappatura che riveli i siti con presenza di amianto aggiornata ogni anno.

A seguito della mappatura, l‘INAIL ha il compito di predisporre una Banca Dati Amianto. Ciò è importante ai fini dell’applicazione della legge del ‘92 che per la bonifica prevede metodologie di intervento specializzati come la rimozione e il conferimento in discariche speciali, il successivo incapsulamento e il definitivo isolamento.

Come fare per ristrutturare un appartamento o un edificio con presenza di amianto

Affrontare una ristrutturazione, di un appartamento o di un edificio, è una situazione già di per sé abbastanza complessa, ma diventa decisamente complicata quando, nel farlo, ci si imbatte nella presenza di amianto.

Prima di lasciarsi prendere dalla disperazione o rinunciare è necessario comprendere precisamente in luoghi in cui è ubicata la pericolosa fibra, la sua qualità e in quali quantità. Questa prima e indispensabile indagine va fatta attraverso degli opportuni sopralluoghi e facendo all’occorrenza dei prelievi di materiale, infatti l’amianto è un materiale che, per l’uso che ne stato fatto, è facilmente reperibile un po’ ovunque all’interno delle case di qualche decennio fa, in particolare nell’edilizia degli anni compresi tra il 1946 e il 1992.

La necessità di rivolgersi ditte specializzate in smaltimento dell’amianto

Quando un privato decide di ristrutturare un immobile, in presenza di amianto, non può assolutamente agire in autonomia per rimuovere e smaltire il materiale.
L’amianto, va ribadito, è un materiale estremamente pericoloso per l’uomo, letale, per questo motivo il legislatore, nel corso degli anni, ha regolato con molta attenzione e severità la normativa sullo smaltimento.

É assolutamente necessario dunque rivolgersi a ditte specializzate nella bonifica dell’amianto, come ad esempio MBA Ambiente Milano, iscritte nell’apposito Albo Nazionale Gestori Ambientali, autorizzate ad effettuare in completa sicurezza l’intera operazione di bonifica, in applicazione della normativa vigente.

Far rimuovere l’amianto da tecnici specialisti comporta dei costi, ma ai fini di agevolare e promuovere un corretto smaltimento dell’asbesto sono stati previsti alcuni incentivi fiscali rivolti a tutti i titolari di reddito di impresa per compensare i gravami derivanti dall’attività di bonifica.

Inoltre per venire incontro anche ai privati che decidono di ristrutturare le proprie abitazioni, attestando la comprovata certificata bonifica, lo Stato ha previsto dei contributi regionali appositamente stanziati.

Smaltimento dell’amianto

Le ditte autorizzate realizzano lo smaltimento dell’amianto, queste dopo aver individuato e accertato la presenza del materiale nocivo, ha il compito di preparare la relativa documentazione indirizzata alla ASL, 30 giorni prima almeno dell’inizio dei lavori di bonifica, una volta effettuata la notifica, sempre la ditta si occupa dell’incapsulamento e della rimozione del materiale oltre che della bonifica della zona circostante.

Tutte queste operazioni vengono eseguite con massima accortezza e scrupolo procedurale e normativo, tenendo anche conto della successiva e delicata fase di smaltimento per evitare danni futuri all’ambiente e all’uomo.

Obbligo del privato di rimozione dell’amianto durante la ristrutturazione

A conclusione di quanto detto va aggiunto che la legge attualmente non obbliga di fatto il privato di rimuovere l’amianto trovato durante la fase della ristrutturazione. Vien da sé comunque la necessità di smaltire e risanare correttamente un immobile per il bene della propria salute e quella di propri cari, oltre che per un problema di coscienza ambientale.